Secondo quanto indicato dalla letteratura scientifica, le competenze apprese hanno la tendenza a essere perse col tempo.
Una sempre più nutrita letteratura scientifica [1] evidenzia come anche nell’ambito della Rianimazione Cardio-Polmonare [RCP] sia necessario una periodica ricapitolazione delle competenze apprese al fine di favorire la corretta esecuzione, ma anche – e soprattutto! – la propensione ad attivarsi nel mettere in pratica tali manovre. [2]
Da anni in tutto il mondo si sta diffondendo la buona pratica di inserire nei curricula scolastici anche questi temi. Per esempio, è dal 2020 che in tutta la Gran Bretagna viene offerta la formazione ad eseguire l’RCP a tutti gli studenti.
Anche in Italia, grazie a quanto inserito nella legge n.116 del 4 agosto 2021 – Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici [3], all’Articolo 5, è stato deliberato l’inserimento di tali competenze all’interno del percorso scolastico.
Nel testo possiamo infatti leggere:
2. Le scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito della propria autonomia, organizzano le iniziative di formazione (…) programmando le attività, anche in rete, in accordo con le strutture sanitarie e di volontariato.
Ogni scuola, nell’ambito della propria autonomia, il giorno 16 ottobre, in concomitanza con la «Giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare», può altresì dedicare iniziative specifiche di informazione all’arresto cardiaco e alle conseguenti azioni di primo soccorso…
10. Nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado sono realizzate (…) iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia scolastica anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale «118» del Servizio sanitario nazionale e con il contributo delle realtà del territorio. Le iniziative di formazione di cui al presente comma devono comprendere anche le tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base, l’uso del defibrillatore semiautomatico e auto-matico esterno e la disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo. Nell’organizzazione delle iniziative di formazione devono essere adottate speciali misure di attenzione nei confronti degli studenti, in modo da tenere conto della sensibilità connessa all’età. Le predette iniziative sono estese al personale docente e al personale amministrativo tecnico e ausiliario.».
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Ma basta una lezione per cambiare le cose?
Secondo quanto analizzato dai ricercatori, no. È infatti indispensabile che, ad un iniziale momento di approccio, informazione e formazione nei confronti delle pratiche di rianimazione, venga poi corrisposto un programma costante di mantenimento delle competenze apprese.
In mancanza di aggiornamento e ripetizione, esse hanno infatti la tendenza a decadere nel tempo, determinando inoltre una minor propensione all’applicazione in caso di necessità, anche per una percezione di minor autoefficacia e capacità percepita da quelle persone che risultano essersi esercitate in tali pratiche in momenti più distanti nel tempo. [4]
Le evidenze sono infatti concordi nel ritenere che dopo anche solo sei mesi dalla formazione primaria, le competenze apprese tendono a essere ricordate con minor puntualità. [5]
È quindi opportuno prevedere che vengano messe a disposizione sessioni dedicate al consolidamento e mantenimento delle competenze apprese con cadenza regolare. [6]
In tal senso, il Progetto CentoPassiPerLaVita si propone di mettere a disposizione momenti divulgativi per diffondere il più possibile la cultura della Rianimazione Cardio-Polmonare [RCP], istituendo con le realtà del territorio un rapporto costante e duraturo nel tempo, caratterizzato da momenti di riepilogo e consolidamento nel tempo delle conoscenze apprese, secondo appositi percorsi strutturati nel tempo.
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La tecnologia ci viene in aiuto
Uno degli strumenti che è possibile sfruttare, e che facilita il mantenimento delle competenze acquisite, pur risultando più semplice nella realizzazione ed economico nell’esecuzione è la formazione a distanza.
La formazione a distanza offre una serie di importanti vantaggi [7]: un ottimo rapporto costo-efficacia, risparmio di tempo, flessibilità e standardizzazione dei contenuti trasmessi.
Contemporaneamente, specialmente in un periodo storico come quello vessato dalla Pandemia da Covid-19, consente un altissimo grado di sicurezza, pur mantenendo un buon livello di soddisfazione da parte degli utenti e dei buoni risultati dal punto di vista formativo.
Inoltre, quando supportato da ulteriori sessioni in presenza, durante le quali è possibile esercitarsi sulla parte pratica del processo formativo, questo metodo risulta essere tanto efficace quanto la formazione in presenza nell’apprendimento dei concetti teorici e pratici. [8]
La possibilità di fruire di contenuti online favorisce la consapevolezza pubblica nei confronti del tema della Rianimazione Cardio-Polmonare e l’attitudine a eseguire le manovre rianimatorie in caso di necessità, poiché favorisce la possibilità che queste vengano eseguite. [9]
Attraverso l’utilizzo dei contenuti online (es. Social Network) è possibile infatti raggiungere con grande efficacia un gran numero di persone, anche in paesi con scarse risorse economiche, in cui il sistema di emergenza-urgenza è meno sviluppato e la sopravvivenza a patologie acute come l’Arresto Cardio-Circolatorio risulta diminuita anche a causa di una minore propensione da parte delle persone a incominciare le manovre rianimatorie, anche solo semplicemente per la mancata conoscenza delle stesse! [10]#StayTrained #FormazioneContinua
Forse non tutti sanno che… al fine di rendere possibile la formazione a distanza e in condizione di scarsa disponibilità di materiali specifici per la formazione quali manichini, è stato proposto l’utilizzo di alcuni strumenti decisamente comuni per l’apprendimento delle competenze pratiche (psico-cinetiche) utili allo sviluppo delle capacità di esecuzione delle manovre rianimatorie. Un esempio? La carta igienica! [11]
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Resuscitation è un journal internazionale e interdisciplinare che pubblica articoli relativi alla Rianimazione Cardio-Polmonare, alla formazione in tale ambito, e alle cause che possono portare all’Arresto Cardio-Circolatorio. È riconosciuto dall’ European Resuscitation Council quale suo Journal ufficiale.
Bibliografia:
[1] J. Yeung, D. Okamoto, J. Soar, and G. D. Perkins, “AED training and its impact on skill acquisition, retention and performance – A systematic review of alternative training methods,” Resuscitation, vol. 82, no. 6, pp. 657–664, Jun. 2011, doi: 10.1016/j.resuscitation.2011.02.035. [2] S. K. Beckers et al., “Retention of skills in medical students following minimal theoretical instructions on semi and fully automated external defibrillators,” Resuscitation, vol. 72, no. 3, pp. 444–450, Mar. 2007, doi: 10.1016/j.resuscitation.2006.08.001. [3] “Legge 4 agosto 2021, n. 116 – Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici. (21G00126) (GU Serie Generale n.193 del 13-08-2021),” Aug. 13, 2021. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/08/13/21G00126/sg (accessed Oct. 08, 2021). [4] B. Stanley et al., “Skill decay following Basic Life Support training: a systematic review protocol,” BMJ Open, vol. 11, no. 12, p. e051959, Dec. 2021, doi: 10.1136/bmjopen-2021-051959. [5] C. Nishiyama et al., “Long-term retention of cardiopulmonary resuscitation skills after shortened chest compression-only training and conventional training: A randomized controlled trial,” Acad. Emerg. Med., vol. 21, no. 1, pp. 47–54, Jan. 2014, doi: 10.1111/acem.12293. [6] D. Andresen et al., “Public access resuscitation program including defibrillator training for laypersons: A randomized trial to evaluate the impact of training course duration,” Resuscitation, vol. 76, no. 3, pp. 419–424, Mar. 2008, doi: 10.1016/j.resuscitation.2007.08.019. [7] A. Birkun, “Free distance learning of cardiopulmonary resuscitation for laypeople – A reasonable way for improving cardiac arrest outcomes in low-resource settings,” Resuscitation, vol. 168. pp. 91–92, Nov. 2021, doi: 10.1016/j.resuscitation.2021.09.020. [8] D. M. Ali et al., “Cardiopulmonary resuscitation (CPR) training strategies in the times of COVID-19: a systematic literature review comparing different training methodologies,” Scand. J. Trauma. Resusc. Emerg. Med., vol. 29, no. 1, p. 53, Dec. 2021, doi: 10.1186/s13049-021-00869-3. [9] A. Birkun, “Distant learning of BLS amid the COVID-19 pandemic: Influence of the outbreak on lay trainees’ willingness to attempt CPR, and the motivating effect of the training,” Resuscitation, vol. 152, no. April, pp. 105–106, 2020, doi: 10.1016/j.resuscitation.2020.05.023. [10] S. Schnaubelt et al., “Clinical outcomes from out-of-hospital cardiac arrest in low-resource settings — A scoping review,” Resuscitation, vol. 156. pp. 137–145, 2020, doi: 10.1016/j.resuscitation.2020.08.126. [11] R. Ohle, M. Moskalyk, E. Boissonneault, K. Simmons, and S. McIsaac, “A homemade CPR trainer can enable real time practice during online hands only CPR training,” Resuscitation, vol. 158. pp. 71–72, Jan. 2021, doi: 10.1016/j.resuscitation.2020.10.045.