La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Art. 32, comma 1
Costituzione della Repubblica Italiana
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La Giornata mondiale contro l’AIDS, indetta ogni anno il 1° dicembre, è dedicata ad accrescere la conoscenza dell’epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV.
L’AIDS, o Acquired Immune Deficiency Syndrome, nota in italiano come Sindrome da immunodeficienza acquisita, è una malattia che limita l’efficacia del Sistema Immunitario, rendendo le persone colpite dall’infezione più suscettibili a infezioni e allo sviluppo di tumori.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell’individuo e interesse della collettività mediante il servizio
sanitario nazionale.
La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto
della dignità e della libertà della persona umana.
Il servizio sanitario nazionale è costituito dal complesso delle
funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati
alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e
psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni
individuali o sociali e secondo modalità che assicurino
l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio. L’attuazione
del servizio sanitario nazionale compete allo Stato, alle regioni e
agli enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei
cittadini.
LEGGE 23 dicembre 1978, n. 833
Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale
La gestione farmacologica (terapia anti-retrovirale) di questa patologia ha cambiato la vita di milioni di persone in tutto il mondo, e benché essa non assente da qualche conseguenza (come qualsiasi terapia medica; motivo per cui è fondamentale la prevenzione dell’infezione mediante l’utilizzo di dispositivi di prevenzione e protezione come preservativi e dental dam), i risultati ottenuti sono stati straordinari. [1]
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Attualmente è riconosciuto un protocollo terapeutico la cui efficacia è comprovata da oltre venti anni di evidenze scientifiche e che permette la gestione della patologia trasformandola in condizione cronica. Un paziente che assume correttamente la terapia farmacologica raggiunge una condizione detta di “U=U”, ovvero “Undetectable = Untransmittable” [2] (Il virus risulta essere non rilevabile nel sangue, e quindi la patologia è sostanzialmente considerabile non trasmissibile, a patto che la terapia sia somministrata con continuità e senza alcuna interruzione).
Ciò nonostante, è tuttavia noto che, nei pazienti sottoposti a terapia, è importante valutare l’impatto che i farmaci hanno sull’equilibrio metabolico, sul profilo lipidico e sul conseguente rischio cardio-vascolare, poiché questo risulta aumentato in corso di trattamento con alcuni farmaci.
Chi testare?
Ma chi è più opportuno che si sottoponga al test per HIV/AIDS?
Si stima che circa il 15% delle persone positive, non sappiano di esserlo.[3] Questo causa un aumentato rischio di trasmissione dell’infezione agli altri.
Il test è consigliato a chiunque tra i 15 e i 65 anni, così come a tutte le donne incinte.[4] È consigliato inoltre a tutte quelle persone con meno di 15 anni, o più di 65, ma che possono essere stati esposti a eventuali vie di trasmissione (es. attività sessuale senza protezioni, somministrazione di droghe per via iniettiva).
Il principale beneficio dello screening è un precoce inizio delle terapie. Questo determina una minor probabilità di trasmissione ulteriore della malattia e una riduzione della mortalità per AIDS.
Nuove strategie terapeutiche, anche in Italia
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Articolo 3, comma 2
Costituzione della Repubblica Italiana
Anche in Italia sono state recentemente inserite nel Prontuario Farmaceutico (dopo approvazione da parte di AIFA e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) nuove molecole meno impattanti sul profilo cardio-vascolare, e sono quindi oggi incluse tra i farmaci offerti del Servizio Sanitario Nazionale. [5]
Tutto questo si tradurrà sicuramente in una migliore qualità della vita delle persone che convivono con questa condizione.
Resta comunque evidente che l’utilizzo di qualsiasi terapia attualmente disponibile per la gestione di tale patologia rimanga caratterizzata da un rapporto rischi-benefici che vede ampiamente emergere i benefici, in relazione ai potenziali rischi dovuti all’interruzione della terapia.
Attraverso la sempre più capillare messa a disposizione di tali terapie, in associazione all’applicazione di strategie utili alla diffusione e all’assunzione di strategie di salvaguardia dei più giovani e delle popolazioni più a rischio, rappresentano la strategia attualmente adottata per moderare l’impatto e la diffusione di quella che può a tutti gli effetti essere considerata una vera e propria pandemia.
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#StaySafe #UseCondoms
Forse non tutti sanno che… sebbene sia possibile una trasmissione da madre a figlio durante la gravidanza, il parto e l’allattamento, questa eventualità può essere facilmente ridotta mediante l’assunzione corretta e continuativa della terapia.[3] Mediante l’utilizzo di una corretta terapia farmacologica, infatti, la probabilità di trasmissione dell’infezione al feto si riduce passando dal 9-22% a poco più dell’1! [4]
Il Journal of the American Medical Association è una rivista scientifica peer-reviewed di ambito medico pubblicata dalla American Medical Association. La rivista viene pubblicata a partire dal 1883, ed è ritenuta tra le più autorevoli del settore.
Bibliografia
[1] M. S. Cohen et al., “Prevention of HIV-1 Infection with Early Antiretroviral Therapy,” N. Engl. J. Med., vol. 365, no. 6, pp. 493–505, Aug. 2011, doi: 10.1056/nejmoa1105243. [2] A. J. Rodger et al., “Sexual Activity Without Condoms and Risk of HIV Transmission in Serodifferent Couples When the HIV-Positive Partner Is Using Suppressive Antiretroviral Therapy,” JAMA, vol. 316, no. 2, p. 171, Jul. 2016, doi: 10.1001/jama.2016.5148. [3] J. Jin, “Who Should Be Screened for HIV Infection?,” JAMA, vol. 321, no. 23, p. 2376, Jun. 2019, doi: 10.1001/jama.2019.6919. [4] S. S. Selph, C. Bougatsos, T. Dana, S. Grusing, and R. Chou, “Screening for HIV Infection in Pregnant Women,” JAMA, vol. 321, no. 23, p. 2349, Jun. 2019, doi: 10.1001/jama.2019.2593. [5] Quotidiano Sanità, “Hiv. Rimborsabili in Italia le terapie che migliorano la qualità di vita delle persone – Quotidiano Sanità,” QuotidianoSanità.it. http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=79899 (accessed Nov. 26, 2021).